Cristina Pistolesi
Presentazione di
Cristina Galliti
Guida Enogastronomica, sommelier, pr, comunicazione, eventi
Presentazione di
Giorgio Dracopulos
Critico Enogastronomico Internazionale
Il libro "Maneggiare con cura" contiene 40 ricette suddivise in antipasti, primi, secondi e dolci con descrizioni molto dettagliate e dosi degli ingredienti esatti.
Le ricette fanno parte di un percorso dove la tradizione incontra l'innovazione, rispettando sempre la qualità della materia prima e lo stile pulito ed essenziale del piatto.
Sarete sorpresi di come, seguendo passo passo i procedimenti scritti nel libro, avrete risultati sorprendenti e quindi.... buona cucina!
Conosco Cristina da pochi mesi, ci siamo incontrate per la prima volta in aprile ad un festival gastronomico, presentate dal comune amico enogastronomo Giorgio Dracopulos, ma fra noi si è stabilita sin da subito una piacevole intesa e una confidenza come se ci conoscessimo da sempre.
Solare, semplice e garbata, modesta, sensibile e profonda, la mia omonima è una perla rara, dotata di grande umanità oltre che di una risata contagiosa e di una sorprendente gentilezza d’altri tempi che non poteva non colpirmi.
In quella prima occasione, ci presentammo brevemente, ci raccontammo qualcosa delle rispettive attività, che ruotano intorno alla stessa materia, ma poi ci concentrammo sul cooking show di cui eravamo spettatrici al festival e ci divertimmo moltissimo a criticare sia la mise che la scarsa competenza gastronomica della presentatrice, intendendoci a meraviglia e la voglia di scoprirsi ulteriormente e di ritrovarsi ancora sorse inevitabile.
Accolsi infatti il suo invito e dopo qualche tempo partecipai ad una lezione di cucina sulle conserve casalinghe nella sua scuola Art in Cooking a Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa.
Arrivai con largo anticipo per poter scambiare alcune chiacchiere prima della lezione. Cristina mi raccontò che aveva ereditato la passione per il cibo dalla nonna. Da adulta studia, approfondisce e si forma lavorando nei ristoranti ma anziché aprire il suo locale, decide di condividere il suo sapere e si dedica all’insegnamento.
Diventa sommelier, partecipa a manifestazioni importanti portando anche all’estero la conoscenza dei prodotti italiani di qualità. Collabora con ristoranti, propone corsi di formazione professionale e corsi di cucina per amatori e laboratori ludici per bambini. Collabora inoltre al progetto di educazione alimentare promosso dal comune del paese in cui abita ed opera.
Il locale dove si svolgono le sue lezioni è minuscolo ma dotato di tutte le attrezzature da cucina professionale, incluso l’abbattitore, l’essiccatore e il roner per la cottura sottovuoto oltre che una dispensa traboccante di spezie, polveri e prodotti gastronomici ricercatissimi che Cristina colleziona durante i suoi viaggi. CONTINUA
La Storia della Gastronomia Mondiale è uno straordinario racconto millenario, che marcia in parallelo con lo sviluppo del genere umano, e non basterebbero delle intere biblioteche per essere esaustivi.
Vi accenno solo alcune piccolissime curiosità, tanto per chiacchierare tra di noi.
Dalla nascita dell'Homo Sapiens, circa 200.000 anni fa, fino al 10.000 a.C., non si può parlare di “cucina”. L'uomo era un predatore, cacciava, pescava e si nutriva di tutto ciò che di commestibile gli offriva la terra.
Dal 10.000 a.C. in poi l'uomo iniziò, da nomade, a diventare stanziale, imparando a coltivare e ad allevare.
Da quel momento in poi, grazie a straordinarie antichissime civiltà come gli Egizi, i Greci e poi i Romani, che si può dire sia nata la gastronomia e l'enologia.
Gli Egiziani, per fare dei banali esempi, ingrassavano le oche, i panettieri Greci, ad Atene, facevano già decine di tipi diversi di pane, i ricchi Romani, in estate, bevevano granite fatte con la neve, immagazzinata in grotte di tufo,e la frutta. A Creta nel 2000 a.C. Si coltivava la vite sia per l'uva che per il vino, i Cinesi, 800 anni a.C., conservavano, dove era possibile, già i cibi nel ghiaccio.
Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente e le invasioni barbariche, la storia culinaria ebbe un crollo. Bisogna arrivare all'800 d.C., con l'arrivo degli Arabi per avere un vento di novità ricco di spezie, di riso, di zucchero e di molte altre fondamentali prelibatezze. Nel Medioevo arrivarono tra l'altro anche il burro e i formaggi di pregio insieme a metodi nuovi di conservazione dei cibi come la salatura e l'affumicatura.
Agli inizi del 1300 fecero la loro comparsa le prime vere e proprie pentole e altri specifici attrezzi vari da cucina. Ma fu solo nel XVI secolo (nel Rinascimento Italiano) che compravano sulle tavole, ovviamente dei ricchi, le forchette, il tovagliolo, gli stuzzicadenti, i cibi più curati e molto altro che noi oggi usiamo e mangiamo abitualmente.
È proprio in questo periodo che, nelle fumose cucine dei nobili, nasce una gerarchia di addetti alla cucina: i primordi dell'attuale “Brigata di Cucina”.
Nel XVII secolo, finalmente, arriva quella che possiamo definire “la prima scuola di cucina classica”, in questo caso Francese, con il Cuoco professionista François Pierre de la Varenne (1615- 1678) che nel 1651 codificò, con una delle sue opere più importanti, intitolata “Le Cuisinier François”, degli insegnamenti rivolti ai professionisti del settore. CONTINUA